- Comprendere il linguaggio del cane per migliorare l’intesa con lui
- Come si interpreta il linguaggio del cane
- Il linguaggio del cane: un esempio tipico
- Il linguaggio del cane quando si avvicina a noi
- Perché il cane muove la coda quando vede il padrone
- Cosa significa quando i cani ci leccano
- Perché il cane si mette a pancia in su
- Cosa vuol dire quando i cani si siedono? E quando si siedono addosso o sui piedi?
- Cosa vogliono dirci i cani quando piangono
- Cosa vogliono dirci i cani quando ci guardano
- Il linguaggio del cane quando ci corre incontro
- Perché il cane indietreggia
- Perché i cani si scrollano
- Cosa significa quando drizza le orecchie
- Il linguaggio del cane quando stende a terra solo le zampe davanti
- Perché il cane sbadiglia
- Il linguaggio del cane nella vita di ogni giorno
Oggi parliamo di comunicazione! Parleremo infatti di come si interpretano posizioni e gestualità dei nostri amici a quattro zampe
Comprendere il linguaggio del cane per migliorare l’intesa con lui
Il linguaggio del cane è unico, gli appartiene e lo usa per comunicare sia con i suoi simili che con noi umani.
Questa può sembrare una considerazione apparentemente semplice, ma è invece fondamentale se vogliamo attivare un’intesa profonda con i nostri pelosetti, perché ci invita a comprenderli e, soprattutto, a comunicare con loro in maniera efficace.
Il viceversa sarebbe impossibile, ma noi possiamo perlomeno impegnarci ad imparare il linguaggio del corpo del cane, così da capirlo, aiutarlo e renderlo felice in tante diverse occasioni.
E, di conseguenza, capendo il linguaggio del cane possiamo anche noi essere più vicini e complici nel rapporto speciale che abbiamo con il nostro cuore a quattro zampe.
Questo articolo, quindi, è dedicato a comprendere il linguaggio del cane e contiene alcuni dei maggiori segnali che ci manda ogni giorno, con la conseguente interpretazione.
Le fonti sono multiple, perché abbiamo preso ispirazione da un vero e proprio ‘best seller’ sul linguaggio dei nostri cuori a quattro zampe: “L’intesa con il cane. I segnali calmanti” dell’Istruttrice Cinofila Turid Rugaas che, alla fine degli anni ‘80, ha studiato e formalizzato i ‘Segnali Calmanti’ come parte fondamentale del suo sistema di comunicazione nel gruppo sociale.
Abbiamo quindi consultato numerosi articoli di esperti educatori e chiesto informazioni a professionisti che ci hanno aiutato a definire nel miglior modo possibile le basi del linguaggio del cane.
Come si interpreta il linguaggio del cane
Questa ‘super’ domanda è alla base del rapporto che ogni padrone ha con il suo amico a quattro zampe, perché capire il linguaggio dei cani è un’avventura a dir poco speciale!
Quante volte ci siamo chiesti (o meglio…abbiamo chiesto direttamente al nostro pelosetto): “Ma cosa hai?”, oppure “Cosa vuoi dirmi?”, “Hai fame/sete/paura/vuoi giocare?”, “Perché abbai in questo modo? Cosa succede?”
Per scoprirlo, bisogna capire come comunicano i cani e, a questo proposito, partiamo introducendo il termine “linguaggio non verbale”, ovvero tutto l’insieme di quei segnali extralinguistici come gesti, posture, espressioni facciali.
È da tenere a mente che questo tipo di linguaggio nel cane è volontario, fatto consapevolmente per mandare un messaggio, mentre nell’uomo spesso è involontario.
Come esempio possiamo pensare al momento in cui siamo fermi al semaforo, in una strada a doppia corsia, una macchina si accosta alla nostra e d’istinto guardiamo il conducente ma poi, per evitare che possa pensare che lo stiamo fissando, ci mettiamo a sistemare lo specchietto retrovisore dell’auto, ci concentriamo sul volante o distogliamo lo sguardo da lui e ci concentriamo sulla strada.
Ecco, in questo caso probabilmente non ci saremmo nemmeno accorti di aver messo in atto questi comportamenti, ma nel cane ogni postura e gesto sono valutati ed utilizzati con uno scopo ben preciso.
A tal proposito, Turid Rugaas introduce i segnali di cut-off, derivanti dal comportamento del più vicino antenato del cane, ovvero il lupo. Questi segnali, cosiddetti di “interruzione”, sono volti a minimizzare la possibilità di conflitto.
Secondo l’Istruttrice Cinofila e scrittrice norvegese, i cani hanno infatti un loro linguaggio originale e una altrettanto originale capacità di comunicare con i loro simili.
Questi segnali che apparentemente hanno l’obiettivo di interrompere un’aggressione, in realtà sono volti a prevenirla, perché i cani, così come i lupi, sono animali che fanno di tutto per evitare lo scontro.
In altre parole, il linguaggio del cane è sempre volto a risolvere i conflitti in modo preventivo.
Il problema è che siamo spesso noi umani a creare situazioni di attrito!
Ma il linguaggio del cane si può codificare attraverso dei segnali, che i pet ci mandano più e più volte al giorno con l’obiettivo di calmare, di ‘pacificare’ situazioni e relazioni, affinché la vita scorra serena e felice per tutti.
Ora è il momento di scoprirli.
Il linguaggio del cane: un esempio tipico
Nel suo libro, Turid Rugaas fa l’esempio di una persona che si sveglia al mattino un po’ di malumore, perché probabilmente voleva restare a letto un po’ di più, ma deve portare il suo pelosetto a fare la passeggiata … (e a chi non è capitato almeno una volta?).
Allora lo guarda e gli parla con tono un po’ irritato, prende il guinzaglio e il pet sprizza di gioia! Salta, corre, abbaia…ma il padrone, in tono deciso e anche un po’ infastidito gli ordina: “seduto!”. Allora il pelosetto sbadiglia prima di sedersi.
Il padrone quindi lo strattona e lui cosa fa? Gli gira le spalle e mette il naso a terra.
Dopo un po’ di corsa libera al parco, il padrone chiama il pelosetto, magari con voce un po’ stressata e lui arriva lentamente, facendo una curva. Il padrone pensa che lo stia facendo apposta per prendere tempo (e allora si irrita), ma lui annusa per terra, fa una curva ancora più ampia e distoglie lo sguardo…
Questa semplice storia contiene moltissimi esempi di segnali legati al linguaggio che il pet in vari momenti invia al suo padrone umano…semplicemente per invitarlo a calmarsi!
Secondo Turid Rugaas esistono almeno almeno una trentina di segnali che appartengono al linguaggio del cane, alcuni più palesi, altri impercettibili, che con il tempo, la pazienza e l’esperienza possono diventare più semplici da cogliere e riconoscere.
Il linguaggio del cane quando si avvicina a noi
Il linguaggio del cane quando si avvicina a noi, così come ad altre persone e ad altri pelosetti, è ricco di segnali calmanti.
Secondo Rugaas, i movimenti veloci hanno in generale un’intenzione minacciosa, mentre quelli lenti un’intenzione calmante.
Se, ad esempio, incontra un suo amichetto ed entrambi rallentano fino a fermarsi, questo è un segnale di ‘pace’, che fanno contemporaneamente per scaricare la tensione, perché nessuno dei due vuole arrivare allo scontro.
Allo stesso modo, se gira la testa velocemente, si tratta di un segnale di avvertita minaccia, ma se anche noi umani giriamo la testa, possiamo rispondere chiaramente usando lo stesso linguaggio, ovvero comunicare che non siamo una minaccia per lui.
Anche voltarsi di lato o dare le spalle è un forte segnale calmante ed entrambi appartengono al linguaggio del cane.
Per questo, Rugaas consiglia di dare a nostra volta le spalle se un amico a quattro zampe si comporta in modo aggressivo: abbaia, ringhia, ma anche quando è eccitato e vuol fare troppe feste e ci salta addosso.
Girargli le spalle, molto probabilmente, lo calmerà.
Perché il cane muove la coda quando vede il padrone
Lo scodinzolio dei cani è adorabile e noi lo intendiamo sempre come una grande manifestazione di felicità e di affetto.
Nelle maggior parte dei casi il linguaggio del cane vuole dirci proprio questo: tanto amore!
Ma, in molti casi, il linguaggio della coda del cane può avere significati differenti, ovvero significare altro, soprattutto nei casi di tensione o in situazioni di possibile pericolo.
In questo caso, il pet scodinzola e lo fa assieme ad altri segnali che manifestano turbamento o tensione, o anche paura, come ad esempio guaire o ululare.
Muovere la coda fa sempre parte del linguaggio del cane, è un segnale calmante per le persone e per sé stesso, una sorta di ‘bandiera bianca’ che il pelosetto alza per chiedere pace universale.
In generale, il pet scodinzola quando prova:
- Felicità: in questo caso il linguaggio può trasmettere eccitazione perché vede il suo pet mate
- Desiderio di interazione: per invitare all’interazione e al gioco, comunicata con uno scodinzolio a ritmo costante ma non troppo rapido
- Ansia: comunicata spesso con uno scodinzolio rapido e basso
- Nervosismo: se la coda è rigida e puntata verso l’alto, si muove con movimenti brevi e rapidi, può essere un segnale di minaccia e, talvolta, anche il preludio a un’aggressione.
La posizione della coda è fondamentale nel comprendere il linguaggio del cane!
Riassumendo, ecco le maggiori forme di linguaggio relative alle posizioni e al movimento della coda:
- Coda orizzontale comunica una sensazione di gioia o fiducia
- Coda raccolta tra le gambe trasmette un sentimento di paura o disagio
- Coda pendula significa tristezza o disgusto
- Coda alzata può comunicare aspettativa o anche rabbia.
E cosa vuol dire quando il cane ha la codina tra le gambe?
Come visto, nel linguaggio del cane la coda ha un ruolo importantissimo. Quando la codina è raccolta in mezzo alle gambe, può significare sia sorpresa che paura.
I fattori possono essere molteplici, dall’incontro con persone o altri animali, così come da un ambiente che non gli trasmette sicurezza.
Il pet allora mette la codina tra le gambe per proteggere la zona posteriore, perché come sappiamo i cani usano annusarsi in questo posto proprio come rituale di presentazione.
Cosa significa quando i cani ci leccano
Quante volte ci è capitato di ricevere un “bacino inaspettato”? O una umida e prolungata “pulizia” su viso e mani?
Anche in questo caso non esiste una risposta universale, bisogna codificare il linguaggio del cane in base alla situazione e anche al carattere del pet.
È importante considerare che i cani impiegano la lingua per ‘assaggiare’, registrare informazioni e trasportarle al cervello attraverso l’organo vomeronasale.
Lo fanno un po’ con tutto, dalle cose che a noi sembrano buone come ad esempio l’erba, fino a quelle, per noi, meno ‘carine’ come ad esempio le secrezioni degli altri cani.
In questo caso entra in gioco l’organo vomeronasale che viene utilizzato dal cane per captare i feromoni, messaggeri chimici che trasmettono informazioni tra individui della stessa specie.
I feromoni vengono depositati da altri cani attraverso le marcature e rilasciano molte informazioni come ad esempio lo stato riproduttivo, ma anche degli eventuali stati emotivi.
Leccare, per loro, equivale a scoprire, ma anche a prendersi cura della pulizia e del benessere proprio e degli umani a cui vogliono bene.
Il linguaggio del cane, in questo caso, può quindi parlare di affetto e della volontà di prendersi cura di noi, ma il pelosetto può leccare anche per richiedere attenzioni o per interrompere una situazione potenzialmente pericolosa (e qui diventa una forma di linguaggio orientato alla pace, ovvero un segnale calmante).
Se ci lecca moltissimo ed in continuazione, questo comportamento può diventare una sorta di antistress, e in questo caso è importante chiedere consiglio agli esperti, mentre in altri casi può corrispondere a una richiesta gentile per dirci di smettere di fare qualcosa che gli dà fastidio o crea disagio.
Perché il cane si mette a pancia in su
Il linguaggio del cane quando si sdraia a terra a pancia in su può essere un inequivocabile: grattami il pancino!
Anche intenderlo come un gesto di sottomissione è molto comune e, in entrambi i casi, si tratta di un’interpretazione corretta.
Quando invece si stende con la pancia che tocca a terra è un chiarissimo segnale calmante, impiegato soprattutto dalle razze di alto rango per riportare alla calma il branco.
Cosa vuol dire quando i cani si siedono? E quando si siedono addosso o sui piedi?
Come noi umani, i cani si siedono più volte al giorno. Molte volte si tratta di una posizione naturale, distensiva e per loro comoda, ma in altre occasioni il linguaggio del cane può assumere un significato specifico.
Se durante la passeggiata il pelosetto si siede, la ragione può essere semplice stanchezza, soprattutto se la ‘gita’ dura da un bel po’ di tempo, ma questa posa può anche significare che vuole cambiare direzione, probabilmente perché qualcosa lo preoccupa o lo spaventa.
E cosa ci dice il linguaggio del cane quando si siede sui nostri piedi?
Questo comportamento è piuttosto usuale e, come succede negli altri casi, può avere dei significati diversi, in base al contesto e al carattere del nostro cuore a quattro zampe.
La prima ragione può essere la ricerca di contatto fisico: i piedi dell’umano sono, infatti, le parti più ‘comode’ da raggiungere, e appoggiandosi sopra, i pelosetti dichiarano il desiderio di starci vicino.
Si tratta spesso di una posa rilassante, che può tenere in casa ma anche fuori. In questi casi sedersi sui piedi può voler dire richiesta di contatto, ma può esserci anche una motivazione possessiva e territoriale, soprattutto sui cani che hanno questa indole più marcata.
Non da ultimo, bisogna considerare che nelle stagioni fredde il pet può voler sedersi sui nostri piedi per proteggersi dal freddo del terreno. In questo caso, il linguaggio del cane parla di affetto e anche di ricerca di un maggiore comfort.
Cosa vogliono dirci i cani quando piangono
I cani possono gemere, piangere e anche ululare quando manifestano una necessità, un allarme, un disagio e anche un dolore. Ribadiamo quindi che, anche in questo caso, il linguaggio del cane merita attenzione per essere ben interpretato.
I pelosetti possono piangere anche quando sono sovraeccitati per il gioco, per questo è importante comprendere chiaramente il contesto in cui avviene il pianto.
Se, ad esempio, il cuore a quattro zampe piange di notte, potrebbe volerci chiederci qualcosa, magari ha fame o deve fare i bisogni, e se lo fa in modo inconsolabile, potrebbe comunicarci che ha paura di stare da solo e ha bisogno di supporto e vicinanza.
E se il cane piange e scodinzola contemporaneamente?
Piangere e scodinzolare potrebbero sembrare due comportamenti apparentemente dissociati e, in questo caso, è importante capire il contesto e anche gli altri segnali del linguaggio del cane.
Piangere e scodinzolare nello stesso momento può, infatti, comunicare:
- Urgente bisogno di attenzioni
- Eccitazione dovuta all’ansia
- Disagio, con richiesta di essere aiutato e accudito
- Tanta gioia, soprattutto nei cuccioli
Anche in questo caso il linguaggio del cane deve essere codificato in base al carattere del pet e alla specifica situazione, cercando di osservare anche altri segnali come ad esempio lo sguardo.
Cosa vogliono dirci i cani quando ci guardano
Questa è una delle domande più frequenti sul linguaggio del cane e, come ci spiega la nostra educatrice cinofila Chiara, che integra e supervisiona i nostri testi, a diversi comportamenti possono coincidere diverse interpretazioni.
Secondo l’Istruttore Cinofilo Luca Spennacchio, capire cosa significa quando il pet ci guarda a lungo dipende dal contesto e dalla sua personalità. Può significare affetto verso di noi, richiesta di attenzioni, ma anche richiesta di spazio o di distanza.
Il linguaggio dei cani come si interpreta in questo caso?
Se il pet ha una buona relazione con noi e con le persone in generale, potrebbe semplicemente voler mantenere più a lungo il contatto visivo, in questo caso il linguaggio del cane ci parla di affetto.
Guardare a lungo l’amato umano libera ossitocina (il cosiddetto ormone dell’amore) in entrambi e questo avviene soprattutto negli sguardi prolungati, ancor più se c’è interazione con carezze e gesti affettuosi, come ha dimostrato una ricerca della Azabu University in Giappone pubblicata sulla rivista Science.
Ma il nostro amicone può guardarci a lungo anche se cerca attenzione o aspetta istruzioni e questo è valido soprattutto per i cuori a quattro zampe addestrati e molto collaborativi. In questo caso, se viene coinvolto in tante attività, soprattutto familiari, questo sguardo può voler comunicare ‘cosa c’è da fare?’.
Allo stesso tempo, quando ci guarda, questo può significare una richiesta, magari di cibo, di attenzioni, di gioco…
In questo caso, il linguaggio del cane corrisponde a un segnale di necessità, ovvero il pelosetto ci sta dicendo in modo silenzioso ciò di cui ha bisogno per essere felice.
Lo sguardo di un cane può mostrare ansia o preoccupazione? Sì, in alcuni casi, possono rivolgersi a noi con sguardi prolungati anche per cercare conforto, soprattutto in situazioni tese o problematiche.
Un esempio classico è quando ci guarda nella sala d’attesa del veterinario, una situazione che raramente è confortevole e dove il nostro amico può cercare i nostri occhi per trovare rassicurazione e conforto.
E quando lo sguardo è minaccioso? Può dipendere da diversi fattori e situazioni e, generalmente, il linguaggio del cane in questo caso comunica richiesta di spazio e distanza, ovvero intima di allontanarsi. Questo può essere un linguaggio di pace, un segnale calmante, che mette pace in modo preventivo in una situazione potenzialmente tesa e fonte di pericolo.
Il linguaggio del cane quando ci corre incontro
Come visto, il linguaggio del cane quando ci viene incontro può avere modalità diverse e, di conseguenza, significati diversi. Se il cuore a quattro zampe corre, può esserci infatti dell’agitazione, sia in senso positivo che negativo.
È interessante, in questo caso, notare la direzione che prende. Quando è dritta, significa fiducia: si fida di noi.
Quando invece i cani curvano, è un segnale di difesa, che mettono in atto soprattutto con i loro simili.
Allo stesso modo, un cane che non ci conosce può curvare quando ci viene incontro, perché non ha ancora fiducia in noi ed è nostro compito conquistarla.
Perché il cane indietreggia
Il cane può indietreggiare in una possibile situazione di pericolo, di tensione o di paura.
Come negli altri casi, il linguaggio del cane è fatto da tanti aspetti diversi, che interessano sicuramente l’andamento, ma anche lo sguardo e la posizione di certi parti del corpo, come ad esempio le orecchie o la coda.
Perché i cani si scrollano
Il linguaggio del cane in questo caso è il più delle volte legato a una necessità fisiologica, ovvero liberarsi da quello che ‘è in più’, come acqua, polvere, sporcizia…
Ma scrollarsi è un’azione che porta benessere al pet, per questo può adottarla come una sorta di antistress naturale, perché scrollarsi equivale a ritrovare equilibrio e liberarsi dell’ansia… (servirebbe anche a noi delle volte no?).
Allo stesso modo, può scrollarsi come forma di autorassicurazione. Questo gesto fa stare bene, per questo può metterlo in atto quando sente di voler recuperare benessere fisico e serenità.
Cosa significa quando drizza le orecchie
Nel linguaggio del cane le orecchie giocano un ruolo molto importante e sono strettamente legate alla sfera emotiva.
Quando il cane drizza le orecchie e le porta leggermente in avanti, mostra un atteggiamento tipico di attenzione, probabilmente sta studiando la situazione o qualcosa che lo circonda ha attirato la sua attenzione. Se il pet è molto concentrato in quel momento, potrebbe inclinare la testa prima da un lato e poi dall’altro.
Quando il pet porta le orecchie avanti, questo gesto significa che è attento, curioso, interessato. Non a caso, anche per gli umani diciamo che qualcosa ci ha fatto ‘drizzare le orecchie’, ovvero ci ha incuriosito o messo in allarme.
Viceversa, se porta le orecchie indietro, può significare che il pelosetto prova preoccupazione, perplessità e anche arrendevolezza, quando lo associa al mettersi a pancia in su.
Il linguaggio del cane quando stende a terra solo le zampe davanti
Secondo Rugaas, quando i pelosetti si abbassano sulle zampe anteriori, quasi come se facessero un inchino, questa è molto probabilmente una posizione che invita al gioco.
Se il cane che la tiene è giocoso e festoso, allora questa è quasi sicuramente l’intenzione espressa, ma delle volte il cane può abbassarsi sulle zampe anteriori e rimanere fermo, oppure abbassarsi e rialzarsi subito con un movimento repentino. In questo caso può essere un segnale calmante che manda a un altro cane o anche ad altri animali, molto comune se, per caso, incontra dei cavalli.
Perché il cane sbadiglia
In alcune posizioni il linguaggio del cane può quindi sembrarci chiaro, mentre in altre più ambiguo.
Potremmo pensare che sbadigliare sia fra quelle più cristalline, perché tendenzialmente noi umani associamo questo gesto alla stanchezza o alla noia.
Secondo Turid Rugaas, i cani sbadigliano frequentemente come segnale calmante.
Considerato che i pet hanno la missione di pacificare e di disinnescare possibili ‘micce’, non è raro che mentre discutiamo o addirittura litighiamo in famiglia, i cani se ne stiano in un angolo a sbadigliare.
Questo è il loro modo di dirci di smetterla o di farci capire che la situazione in atto gli crea stress. E, allo stesso modo, visto che abbiamo imparato questo linguaggio del cane, se il pet è molto agitato o nervoso, possiamo a nostra volta sbadigliare per comunicargli questo segnale calmante.
Il linguaggio del cane nella vita di ogni giorno
Come visto, capire la gestualità del cane è un’avventura speciale, così come lo è interpretare il linguaggio del cane e, di conseguenza, agire per soddisfare le richieste che ci sta comunicando.
L’idea che il nostro cuore a quattro zampe voglia quasi sempre ‘calmare’ una situazione potenzialmente tesa o pericolosa è molto incoraggiante, ma una volta che lui ce lo comunica con il suo linguaggio è nostro compito agire di conseguenza, sia nei rapporti con i suoi simili che con noi umani.
Per questo, capire il linguaggio del cane è qualcosa che dovremmo tutti impegnarci a fare nella vita di ogni giorno, magari iniziando con l’osservazione, per poi capire quali sono i gesti che fa in modo più frequente.
La parola chiave è comprensione, un termine splendido che può aiutarci a far stare meglio il nostro pet in tante occasioni, così come a vivere il nostro rapporto di amicizia in modo più profondo, rafforzandolo giorno dopo giorno.
Articolo redatto con la consulenza di Chiara Festelli, Educatrice Cinofila.