- Dire addio al proprio cane morto: esiste un modo per soffrire meno?
- Come affrontare la morte di un cane?
- Lettera al proprio cane morto
- Frasi di addio per il cane morto
- Fare un tatuaggio o un ritratto per il cane morto?
- L’Arcobaleno dei cani
- Altre credenze e leggende sull’anima degli animali morti
- Come dire addio a un cane morto all’improvviso
- Come dire addio a un cane anziano
- Come accettare l’eutanasia di un cane?
- Sepoltura o cremazione? Cosa fare dopo la morte del cane o di un altro animale
- Come superare la morte di un gatto
- Libri per superare il dolore per un animale morto
- Sì, vorremmo che vivessero per sempre…
L’articolo di oggi affronta un tema delicatissimo, doloroso e sotto molti aspetti tanto difficile: dire addio al proprio cane, così come al proprio gatto o a qualsiasi amore a due o quattro zampe che ha fatto parte del nostro mondo e ora ha lasciato la vita terrena.
Ognuno di noi vive il lutto, in modo diverso, ed è giusto e normale che sia così, per questo cercheremo di capire quali consigli ci danno gli esperti della psicologia qualora fosse, purtroppo, arrivato il momento di dire addio al nostro cuore a quattro zampe.
E parleremo anche di un tema altrettanto delicato, spesso controverso, che è l’eutanasia, ovvero come dire addio al proprio cane morto, come soluzione ponderata se sappiamo che sta soffrendo e provando dolore.
È forse meglio dare un ultimo, immensamente sofferto dono al nostro amico di vita per risparmiargli sofferenze inevitabili prima dell’inevitabile addio?
Oppure accompagnare il nostro cane o gatto verso una fine che sia il più naturale e meno dolorosa possibile? Ne parleremo tra qualche riga.
Dire addio al proprio cane morto: esiste un modo per soffrire meno?
Purtroppo non ce la sentiamo di dire che esiste un modo per non soffrire o per stare meglio dopo che il nostro pelosetto ha lasciato la sua vita terrena, perché lo sentiamo nell’anima, è come se ne andasse un pezzo del nostro cuore.
Questa mancanza è completamente paragonabile al lutto che possiamo provare per una persona cara, quindi è bene dire che per questo addio soffriremo, molto.
Ma, in quanto lutto, la psicologia ha definito delle buone pratiche da poter seguire per elaborarlo e far sì che non resti una cicatrice costantemente aperta e dolorante nella nostra vita.
In particolare, secondo un articolo a cura di Santagostino Psiche, la morte di un cane, così come il dover dire addio a qualsiasi animale che ci è caro, non devono mai essere sottovalutati.
Anzi, deve essere legittimata e affrontata, perché altrimenti il rischio è di sviluppare e portare con sé traumi o sintomi di lutto complicati dopo la morte.
In particolare, uno studio del 2016 dal titolo ‘My pet has passed’ ha esaminato le relazioni di attaccamento e il disagio emotivo dopo che l’animale domestico era purtroppo morto.
I partecipanti erano 73 studenti universitari di età compresa tra 17 e 26 anni che avevano detto addio a un animale domestico, come un cane o un gatto, negli ultimi 5 anni.
Come ipotizzato, dopo che l’animale era morto, l’ansia da attaccamento all’animale domestico era correlata al dolore cosiddetto ‘complicato’, ed era quindi più difficile da gestire.
Questo ci suggerisce che, se non si cerca di gestire il dolore per la perdita dell’amore a quattro zampe, possono insorgere disturbi gravi come i traumi psicologici o un’ansia costante.
Come affrontare la morte di un cane?
Come succede con tutte le emozioni difficili, che si tratti di tristezza, di rabbia, di sconforto, senso di solitudine o frustrazione, è bene accettare i propri sentimenti senza sentirsi in colpa o a disagio.
Il fatto che l’animale del nostro cuore sia morto è un evento doloroso, da cui nasce sofferenza, ed è un addio difficile, da cui possono sorgere rabbia, senso di ingiustizia, frustrazione per ciò che è accaduto, soprattutto se nella morte del cane sono implicati eventi o altre persone.
Ma la realtà non può cambiare, così come i nostri sentimenti non possono cambiare in un batter di ciglia. Purtroppo, nessuno dispone di una bacchetta magica per cancellare quell’addio e tornare a essere felice in un istante!
Bisogna quindi cercare di dare un nome al sentimento che si prova quando si deve dire addio al proprio cane morto, e accettarlo, senza pensare di essere sbagliati, o esagerati, o inferiori, o giudicabili o altro…
Una delle cose più importanti è chiedere supporto a chi ci sta vicino. Talvolta non è facile, è vero, ogni persona è diversa ed affronta il dolore in modo differente, alcuni si chiudono più di altri. Scegliere di parlare con una persona cara non sempre può essere facile, perché non sempre possiamo essere capiti, per questo può essere una buona idea parlare nel caso con un professionista senza remore.
Un’altra cosa che si può fare per dire addio al proprio cane morto è quella di risvegliare uno splendido ricordo dei momenti trascorsi insieme, usando il potere liberatorio delle parole o delle immagini.
Lettera al proprio cane morto
Come visto, un modo per dire addio al proprio cane morto o a qualsiasi animale domestico è condividere il proprio dolore e ricordare il cuore a quattro zampe, soprattutto l’esperienza di vita e i momenti speciali vissuti accanto a lui.
Scrivere una lettera al proprio cane morto è un esempio profondo di questo. La più conosciuta e diffusa è quella che Ernest Montague ha scritto per il suo cane pitbull Bolo.
Ecco il testo ripreso dal sito Kodami (kodami.it 20/03/2024):
“Alcuni di voi, soprattutto quelli che recentemente hanno perso il cane per la sua “morte”, non lo capiranno fino in fondo. Non sentivo la necessità di spiegarlo ora, ma dato che io stesso non sono eterno ho deciso di farlo. I cani non muoiono mai. Non sanno come farlo. Diventano stanchi e vecchi, le loro ossa iniziano a far male. Ma sicuramente non muoiono. Se davvero morissero non vorrebbero andare a spasso continuamente, anche se le loro vecchie ossa continuano a dire: “No, non è una buona idea. Non andiamo a passeggio”. I cani vogliono sempre andare a passeggio. Anche se il passo successivo significa che i loro vecchi tendini non li reggeranno in piedi, anche così loro vorranno lo stesso andare avanti. Non è che non amino rimanere fermi in tua compagnia. Anzi, al contrario: la passeggiata con te per loro è tutto. La sinfonia di odori che li avvolge è il loro mondo. La cacca di un gatto, l’odore di un altro cane, i resti di un uccello in putrefazione e (certamente) te. Questo è ciò che rende il loro mondo perfetto e in un mondo perfetto la morte non ha posto. Tuttavia i cani diventano molto stanchi, dormono tanto. E questo è il nocciolo della questione. E non lo insegnano nelle università dove viene invece spiegato cosa sono i quark, i gluoni e l’economia di Keynes. Lì si sanno talmente tante cose che dimenticano però di dire che i cani non muoiono. È veramente un peccato: i cani hanno così tante cose positive, mentre gli uomini sanno solo parlare. E allora quando pensi che il tuo cane è morto, lui invece si è semplicemente addormentato nel tuo cuore. Continua a scodinzolare e per questo motivo il tuo cuore duole e piangi sempre. Chi non piangerebbe avendo un cane felice e scodinzolante nella propria gabbia toracica? “Wap, wap, wap”: fa male! Code che si agitano solo quando si svegliano e in quel momento dicono: “Grazie capo! Grazie per un posto caldo dove dormire e stare sempre vicino al tuo cuore, è il posto migliore!”. Inizialmente si svegliano di continuo e per questo motivo tu piangi sempre… la loro coda scodinzola. Ma con il passare del tempo dormono sempre più a lungo (ricorda che lo scorrere del tempo per i cani è diverso da quello degli esseri umani. Vai con il cane a passeggio e per lui l’intera giornata è trascorsa in un’ora. Poi torni a casa e tempo che uscirai di nuovo per lui sarà trascorsa una settimana o per lo meno qualche giorno prima che tu riesca con lui. Non stupisce quindi il perché loro amino tanto le passeggiate!). In ogni modo, come ho già detto, i cani si addormentano nel tuo cuore e quando si svegliano iniziano a scodinzolare. Dopo qualche anno canino, dormono sempre più a lungo, quindi anche tu puoi iniziare a riposarti. Per tutta la loro vita sono stati dei bravi cani e lo sapete entrambi. E essere dei bravi cani per tutto il tempo è molto faticoso: soprattutto quando si è vecchi e le ossa fanno male. Ma i cani vogliono proseguire, cadono con il muso a terra e anche quando fuori piove e non si ha voglia di uscire, anche in quel caso si esce per una pipì… perché è così che si comportano i bravi cani. Quindi capisci che dopo una cosa del genere il tuo cane ha bisogno di riposare nel tuo cuore: dormirà sempre più a lungo. Ma tu non farti ingannare: loro non sono morti. Non è possibile una cosa del genere. I cani dormono nel tuo cuore e si svegliano quando non te lo aspetti. Loro sono così. Sono dispiaciuto per le persone che non hanno un cane dormiente nel loro cuore. Perdono così tanto. Ora scusate, ma vado a piangere”.
Una delle frasi più toccanti è sicuramente questa. “I cani dormono nel tuo cuore e si svegliano quando non te lo aspetti. Loro sono così. Sono dispiaciuto per le persone che non hanno un cane dormiente nel loro cuore. Perdono così tanto”.
Cosa ci trasmette questa lettera? Forse ci dice che il dolore dell’addio è innegabile e inevitabile, ma anche che chi perde un cane ha una sorta di privilegio, che manca a chi non ne ha mai avuto uno.
Si tratta del poter risvegliare il suo ricordo e di risentire dentro di sé l’esperienza del calore e dell’amore provati quando il cane era in vita.
Frasi di addio per il cane morto
Restando nell’intenzione di voler celebrare l’amore che abbiamo provato per il nostro cane, possiamo farlo attraverso le parole scritte, delle volte leggere o scrivere ci permette di liberare dei sentimenti e degli stati d’animo difficili da comunicare a voce.
Se queste non ci vengono, ed è normalissimo che questo possa accadere, ci sono delle frasi di addio per il cane morto scritte da poeti e autori che hanno cercato di descrivere la relazione con la mancanza del loro migliore amico.
Ne abbiamo selezionate tre molto intense.
La prima arriva dallo scrittore di libri di avventura inglese Walter Scott:
“A volte mi sono chiesto perché
la vita dei cani è così breve e sono convinto
che questa sia una forma di compassione nei confronti della razza umana;
perché se soffriamo così tanto quando dobbiamo separarci da un cane
dopo aver vissuto con lui dieci o dodici anni, cosa succederebbe
se vivessimo con lui il doppio di questo tempo?”
La seconda frase di addio al proprio amato cane morto è del poeta Lord Byron.
“Qui sono sepolti i resti di uno che possedeva Bellezza senza Vanità, Forza senza Insolenza, Coraggio senza Ferocia, e tutte le Virtù dell’uomo senza i suoi Vizi”.
E la terza è attribuita allo scrittore spagnolo Miguel de Unamuno:
“Io ero la tua religione, ero la tua gloria… Se tu potessi sapere, o mio caro cane, quanto il tuo dio è triste per la tua morte… Gli dei piangono quando muore il cane che gli leccò la mano”.
Ognuna di queste frasi è una lettera d’addio al proprio cane morto e può adattarsi bene per la perdita di qualsiasi animale.
Leggere queste parole può essere confortante, perché sottolineano quanta profondità c’era nel rapporto tra l’umano e il cuore a quattro zampe.
Questi sono esempi di frasi famose, ma un modo intimo per dire addio al proprio cane morto può essere quello di prendere in mano la penna e buttare giù parole, riflessioni, ricordi, su un foglio di carta.
Questo può aiutare a liberare il dolore e, allo stesso tempo, donare conforto con il dolce ricordo del nostro cane.
Anche se non sono frasi di addio per il nostro pet che è andato in cielo, ne condividiamo due di molto toccanti che l’educatrice cinofila Chiara Festelli, che ci supporta nella redazione degli articoli, è solita dire ai suoi clienti.
“Per noi i cani sono solo una parte della nostra vita. Ma per loro, noi siamo tutta la loro vita.”
“Noi scegliamo di avere un cane, mentre loro non scelgono i loro umani, ma ci amano indistintamente e con tutta la fedeltà e la dedizione che ci possono dimostrare”.
Fare un tatuaggio o un ritratto per il cane morto?
Un altro modo per dire addio al proprio cane morto può essere quello di fare un tatuaggio.
Sono molte le persone che scelgono questa decorazione e il motivo è quello di portare sempre con sé il ricordo indelebile del proprio amico, di averlo lì a portata di cuore ogni giorno che ci resta da vivere senza di lui al nostro fianco, risvegliando il ricordo di un momento speciale che ci illumina la giornata.
Non possiamo dire se questa sia una buona o una cattiva idea, perché il tatuaggio è una scelta molto personale.
Farlo con l’immagine del proprio cuore a quattro zampe morto o con un simbolo che lo ricordi come ad esempio il nome del cane o la sua zampetta, può essere una dedica, o uno sfogo, o un modo per ricordare un evento speciale vissuto insieme. Sicuramente rimarrà un segno indelebile di quanto forte sia l’amore per lui o per lei, se c’è il desiderio di averlo sempre con sé sulla propria pelle.
Un altro modo per ricordare il nostro adorato cane morto può essere attraverso una forma d’arte speciale: il ritratto. Possiamo chiedere a un artista di realizzarlo per poi incorniciarlo e tenerlo in casa noi, magari appendendolo in un posto che ci è caro.
L’Arcobaleno dei cani
Avete mai sentito parlare dell’arcobaleno dei cani? Si tratta di una leggenda molto bella, una storia profonda e dolcissima, perché il ponte dell’arcobaleno è in realtà il paradiso dei cani, il luogo in cui i pelosetti vanno una volta che hanno terminato la loro vita qui sul pianeta terra affianco a noi.
Tutto nasce da una leggenda di cui si sono perse le precise origini, ma che molti fanno risalire alle tradizioni degli Indiani d’America, i primi che sembra abbiano parlato di un luogo meraviglioso che i cani attraversano per raggiungere la vita eterna.
In questo posto incantato i pelosetti sono in pace, felici e possono continuare a proteggerci guardandoci da lontano.
La leggenda dice che quando ci dicono addio, infatti, loro passeggiano e attraversano questo ponte, dai colori brillanti dell’arcobaleno e, proprio in quel momento, noi umani sapendoli così felici e in pace, possiamo ritrovare una piccola serenità, con la consolazione che quel musetto e quella codina che tanto hanno sciolto il nostro cuore hanno trovato sollievo e ci ameranno per sempre..
Dove sono ora, i nostri amici sono felicissimi, hanno acqua e cibo in abbondanza, possono giocare tutto il giorno o riposarsi quando sono stanchi aspettando il giorno in cui ci uniremo a loro.
Altre credenze e leggende sull’anima degli animali morti
Ci sono altre leggende legate al luogo dove va l’anima degli animali quando muoiono?
“Non togliere la vita a nessun essere vivente e proteggi la vita in tutte le sue forme”: queste parole sono parte della tradizione Buddista, secondo cui il mondo animale è una delle sei possibilità di vita e rinascita.
Secondo il Buddismo, infatti, gli esseri umani e gli animali sono parte del ciclo della nascita e della morte, il Samsara. Ecco che, molto probabilmente, nelle nostre vite precedenti siamo stati degli animali e i nostri animali sono stati a loro volta degli esseri umani.
In questo caso, l’addio a un cane morto, così come a qualsiasi altro animale, assume il valore di un viaggio verso la reincarnazione in un nuovo corpo, che può essere animale oppure umano.
Mentre il Samsara è parte di una dottrina, c’è una leggenda collegata alla morte del cane e degli animali a noi cari che è forse più legata al folklore. Siamo in Messico per il Día de Muertos, il Giorno dei Morti che è la festa più importante e sentita nel paese.
Nei giorni dal 28 ottobre al 2 novembre il Paese celebra i defunti che, secondo la tradizione, scendono sulla terra per fare visita ai loro cari.
In questi giorni, in particolare il 27 ottobre, anche gli animali che hanno lasciato la vita terrena tornano per salutare i loro amici umani che, per accoglierli, possono preparare un altare con la loro foto, il loro cibo preferito e anche i loro giocattoli.
Secondo alcune fonti durante la notte è importante accendere una candela sull’altare per illuminare la strada e rendere così più facile il viaggio degli animali verso la famiglia che li ha tanto amati quando erano in vita.
Come dire addio a un cane morto all’improvviso
Come dire addio al proprio cane morto se la mancanza è stata improvvisa? Quando si presenta questa situazione può essere davvero scioccante e talvolta più dolorosa, perché in cuor nostro non eravamo pronti ad affrontarla.
In quanto tale, può generare un dolore che si accompagna al non rendersi conto di quello che può essere successo al nostro cane e al non capirne il perché.
Può succedere con i cani che scappano di casa inseguendo una preda e magari vengono investiti o non più ritrovati, con i ladri che nell’atto di entrare a rubare in casa uccidono i cani per avere campo libero, o per non parlare dei bocconi avvelenati messi da persone ignobili…
E può succedere anche con un addio causato da incidenti domestici, come nel caso di un cane o un altro animale morto perché investito facendo retromarcia.
Accade, purtroppo, accade davvero, e in questi casi il dolore dell’addio può essere ancor più immenso, perché arriva senza preavviso e, a differenza di una situazione già conosciuta e accettata come la vecchiaia o la malattia, può accompagnarsi inavvertitamente ad altre emozioni molto complicate da gestire come la rabbia, il senso di colpa, il pensiero di essere stupidi o maldestri…
Naturalmente ci sono modi per cercare di prevenire gli incidenti, ad esempio con le recinzioni per cani e gatti, con il monitoraggio del territorio, con l’attenzione mentre guidiamo.
Ma un incidente, come suggerisce la parola, è qualcosa che ‘accade’, è una situazione del quale a volte possiamo non avere il controllo e, anche in questo caso, bisogna cercare di capire che il modo migliore per dire addio al proprio cane morto è accettare ciò che è successo e le emozioni che ne derivano.
Come dire addio a un cane anziano
Dire addio al proprio cane morto è tra le cose più difficili che ci siano, e questo assume un valore legato al tempo, soprattutto se il nostro cuore peloso è anziano e ha trascorso tanti anni di vita con noi.
A questo proposito ci teniamo a consigliarvi il film “Attraverso i miei occhi”. Naturalmente non vogliamo spoilerarvi la trama, ma il film racconta il legame unico e speciale tra il cane Enzo, che è anche voce narrante, e la sua famiglia, fatta di un pilota di auto da corsa, sua moglie e la loro bambina.
Una storia a nostro avviso emozionante e intensa, a tratti straziante come del resto può essere la vita che una persona è destinata a vivere, è l’adattamento cinematografico dal romanzo del 2008 “L’arte di correre sotto la pioggia” scritto da Garth Stein.
Nel corso del film succedono eventi molto dolorosi, che lo stupendo Labrador Enzo racconta attraverso i suoi sensi e la sua sensibilità così unica, fino ad arrivare a un finale dove viene data una chiave inaspettata, che parla del destino che i nostri cuori a quattro zampe possono avere una volta che lasciano il mondo terreno.
La leggenda di cui si parla nel film narra che quando muore un cane in Mongolia per rispetto viene seppellito sulle colline in modo che nessuno calpesti la sua tomba. Prima di morire il padrone però sussurra nell’orecchio del cane l’augurio di tornare come essere umano nella prossima vita sulla terra, allo scopo di insegnare tutto ciò che sa e che ha visto con gli occhi di quando era un cane.
Come dice Enzo “Talvolta la vita sembra troppo lunga e troppo corta allo stesso tempo, sembra di aver vissuto per un’eternità, eppure è come se il tempo non fosse passato affatto perché trascorso accanto all’amore della propria vita”.
A questo punto, con l’intento di essere il più delicati possibili, apriamo una rapida, seppur necessaria, parentesi per cercare di affrontare in modo completo l’argomento del come dire addio al proprio cane morto a seguito di una scelta etica e iper personale, ovvero l’eutanasia.
Come accettare l’eutanasia di un cane?
Una malattia, un incidente grave, una prospettiva di vita breve e sofferente sono tutte condizioni che possono manifestare la volontà di eutanasia del cane, del gatto o di qualsiasi altro animale.
Inutile girarci intorno, in questi casi siamo noi che dobbiamo fare una scelta, tra lasciare che tutto si compia in modo naturale o evitare al nostro cuore peloso di soffrire prima di un inevitabile addio.
Posto che il processo debba essere consigliato e accompagnato da un veterinario, potremmo pensare di non essere mai pronti a questo momento.
Eppure, secondo diverse testimonianze, il “pet mate” arriva a un punto in cui sente di dover prendere la decisione dell’addio e lo fa spinto da un’unica ragione: far stare meglio il suo cuore a quattro zampe.
In questo caso, come dire addio a un cane? Come salutare un gatto per l’ultima volta?
Molti veterinari consigliano di stargli vicino fino alla fine, fino a che il nostro compagno di vita non si lascia andare e perda i sensi.
Solo in questo modo l’ultima persona che può vedere siamo noi, che gli abbiamo voluto così bene, che l’abbiamo amato così tanto, da avere scelto di porre fine alle sue sofferenze, lasciando forse da parte l’egoismo di averlo vicino a noi per sempre, anche se sofferente.
Sepoltura o cremazione? Cosa fare dopo la morte del cane o di un altro animale
Oltre a cercare di darvi un aiuto dal punto di vista emotivo e psicologico, su come affrontare la perdita di un cane morto da poco, ci teniamo a parlarvi dell’aspetto che viene dopo. Cosa possiamo fare per il suo piccolo dolce corpo una volta dato l’ultimo saluto?
Purtroppo all’ordine del giorno vi sono informazioni fuorvianti, inattendibili o confuse su questo argomento, per questo ci sentiamo di consigliarvi di prendere informazioni non solo dal vostro veterinario di fiducia, ma anche tramite il vostro Comune di residenza.
Le domande che ognuno di noi, in genere, tende a farsi in questa situazione sono: si può seppellire il proprio cane morto in giardino? È obbligatoria la cremazione del corpicino? Come avviene e quanto costa?
Volevamo saperne di più su questo argomento per darvi delle informazioni precise, così abbiamo contattato l’azienda Cremazioni Animali Arcobaleno, che ci ha spiegato come procedere con i corpicini degli animali dopo la loro morte.
La sepoltura del cane, o di altri animali, nel proprio giardino di casa è possibile, ma solo richiedendo il permesso al Comune di residenza.
Ogni comune ha il proprio regolamento ed è importante considerare che alcuni purtroppo non concedono questa pratica, in quanto può causare l’inquinamento delle falde acquifere.
La risposta alla domanda se si può seppellire il cane in giardino, o qualsiasi altro animale, è quindi sì, ma solo ed esclusivamente su concessione del comune di residenza.
La problematica maggiore è che sfortunatamente molte persone non conoscono questo aspetto e, delle volte, anche gli stessi Comuni possono risultare non informati sulle procedure da seguire. Per questo, consigliamo di fare un controllo incrociato, ovvero chiedendo ad entrambe le strutture quali siano le regole da seguire.
Come abbiamo accennato, proprio come per noi umani, oltre alla sepoltura vi è la possibilità di cremazione.
È bene sapere che la cremazione del cane può essere singola o collettiva. La collettiva non prevede la restituzione delle ceneri che vengono successivamente disperse a norme di legge, nel caso della cremazione singola invece vengono restituite al proprietario che può decidere anche di riporle in un’urna cineraria tenendole sempre con sé..
In entrambi i casi, le ditte specializzate si occupano anche di ritirare le spoglie con mezzi autorizzati e, come “pet mate”, possiamo naturalmente assistere alla cremazione per dare un ultimo saluto al nostro amico del cuore.
La cremazione del cane individuale, o di altri animali, è di certo più costosa, ma conferisce la possibilità non solo di seppellire le ceneri nel proprio giardino o luogo del cuore, ma anche di conservarle appunto in un piccolo contenitore insieme ad altri oggetti del nostro amato animale defunto, come una sua foto o la targhetta del suo collare.
Un altro oggetto ancora per ricordare il nostro dolce cane morto può essere quello di conservare un ciuffetto del suo pelo e legarlo con un nastrino per conservare una parte di lui nel tempo.
Possiamo tenerlo in una scatola come un vero e proprio gioiello insieme alle altre cose appartenute a lui, da riscoprire ogni volta che vogliamo, per risvegliare il prezioso ricordo del nostro cuore a quattro zampe.
Come superare la morte di un gatto
Fino ad ora abbiamo parlato di come dire addio al proprio cane morto, ma tutto quello che abbiamo scritto è naturalmente valido per qualsiasi altro animale.
Quando parliamo di gatti, però, succede qualcosa di strano e incomprensibile, sembra che la morte di un gatto sia qualcosa che genera meno dolore rispetto a quella di un cane. Sarà forse per la sua indipendenza o per l’approccio diverso nei confronti del suo umano?
Ma chi possiede un gatto conosce l’affetto specialissimo, inaspettato e a dir poco unico che i felini possono regalare, sicuramente meno plateale di quello di un cane, ma ugualmente profondo.
I consigli per come superare la morte di un gatto sono quindi gli stessi che abbiamo riportato per dire addio al proprio cane morto, ovvero prendere consapevolezza delle emozioni che stiamo provando e accettarle, per quanto difficili possano essere.
Viene poi il momento in cui è bene celebrare il proprio amico, il tempo trascorso insieme, magari sotto la coperta davanti alla TV mentre ci leccava con la sua lingua così ruvida e ‘pizzicosa’, quando ci faceva le fusa o ci saltava in braccio nei momenti più inaspettati, forse per farci sentire che, a modo suo, ci aveva scelto come compagni di vita.
Celebrare la sua bellezza, la sua unicità, il suo amore così speciale è uno dei modi consigliati per affrontare la morte di un gatto e dirgli addio, così come lo è condividere il dolore con chi ci è vicino e può capirci, tanto più se ha avuto a sua volta la fortuna di poter avere un felino come pelosetto del cuore.
Libri per superare il dolore per un animale morto
Ci sono dei libri che aiutano a dire addio al proprio cane morto e a superare un po’ il dolore di questo momento difficile?
Ne abbiamo trovati alcuni, che riportiamo di seguito nella speranza di potervi essere di aiuto:
“Addio, amico mio. Affrontare il lutto per la perdita di un animale domestico” di Sife Wallace.
“Perché piangi quello che non muore? Gli animali… e il loro cammino verso l’aldilà” di Laila del Monte
“Il dolore negato. Affrontare il lutto per la morte di un animale domestico” di Pier Luigi Gallucci
“L’ultima carezza. Le emozioni degli animali e degli umani nell’eutanasia e nel lutto” di Barbara Alessio e Franco Cassola.
Sì, vorremmo che vivessero per sempre…
Chi vorrebbe dire addio a una parte del suo cuore? Nessuno.
Vorremmo tutti che il nostro cane, il nostro gatto e tutti i nostri amici animali vivessero per sempre e forse anche loro vorrebbero lo stesso per noi.
La realtà, però, è che c’è una vita terrena e, probabilmente, c’è un aldilà dove i cuori pelosi che hanno lasciato il pianeta e ci hanno detto addio ora vivono felici guardandoci giorno dopo giorno.
Sta a ognuno di noi cercare di superare un momento così doloroso come il dire addio al proprio cane morto, al proprio gatto o compagno di vita, qualunque sia la sua specie.
Perché il dolore c’è e non bisogna mai nasconderlo o fare finta di niente.
Bisogna andare avanti e possiamo farlo con il sollievo che il nostro cuoricino a quattro zampe ora può essere in un luogo di pace, dove sta bene e da dove, molto probabilmente, può proteggerci come ha fatto a suo modo quando era con noi sulla terra.
Articolo redatto con la consulenza di Chiara Festelli, Educatrice Cinofila.