- Cani in montagna: a quale altitudine può arrivare un cane?
- I cani da montagna
- I meticci e la montagna: amore a prima vista
- Come andare in montagna con il cane
- Dove posso portare il cane senza guinzaglio?
- Cosa fare se il cane scappa in montagna?
- Dove è vietato portare il cane in montagna?
- Consigli per portare il cane in montagna in sicurezza
- Cosa portare nello zaino in montagna con il cane?
- In che stagione andare in montagna con il cane?
- Rispettiamo la montagna e le persone
“Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l’immenso”. Questa splendida frase di Erri De Luca racchiude una delle anime più profonde della montagna: la sua capacità di farci cambiare dimensione.
Troppe volte, in questo mondo così frenetico, perdiamo il contatto con la natura, ma la montagna è lì, che ci concede di ritrovarlo ogni volta che percorriamo un sentiero, osserviamo le geometria irregolare, eppure perfetta delle vette, perdiamo lo sguardo nelle valli sottostanti.
Momenti indimenticabili, che lo diventano ancor più se li condividiamo con chi amiamo, come i nostri cani.
Già, la montagna regala esperienze uniche, ma purtroppo non tutti rispettano e proteggono la sua natura così fragile.
A ricordarci l’importanza di salvaguardarla ci pensa la Giornata Internazionale della Montagna, una ricorrenza istituita nel 2003 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si celebra il giorno 11 dicembre di ogni anno.
Per il 2024 il tema è “Mountain solutions for a sustainable future – innovation, adaptation, youth and beyond”, “Soluzioni per la montagna per un futuro sostenibile: innovazione, adattamento, giovani e non solo”.
In occasione di questo evento, vediamo quindi come vivere e convivere con questa natura così speciale, rispettandola, proteggendola e rendendo le nostre passeggiate sicure e confortevoli per noi e i nostri cuoricini pelosi.
Cani in montagna: a quale altitudine può arrivare un cane?
Prima di vedere quali sono le regole e i consigli per portare in sicurezza i cani in montagna introduciamo un aspetto molto delicato, il cosiddetto ‘mal di montagna’.
Tutto parte dall’idea che nessuno può improvvisarsi scalatore, soprattutto se non è una persona con un minimo di allenamento o con problemi fisici che impediscono di vivere la montagna in sicurezza.
Questo non significa rinunciare, bensì è fondamentale scegliere il percorso adeguato alle proprie possibilità e caratteristiche fisiche. Il rischio, infatti, è di incorrere in infortuni o nel ‘mal di montagna’, quando manca l’ossigeno e si ha ‘fame’ d’aria.
Questa condizione può verificarsi dai 1.500 ai 2.500 metri (e oltre), altitudini dove l’aria è più rarefatta e si manifesta con spossatezza, fatica a respirare, anche nausea o vertigini nei casi più gravi.
Il mal di montagna può colpire anche i cuoricini a quattro zampe, soprattutto se hanno dei problemi cardiaci o respiratori, quindi è importantissimo fare attenzione a questo aspetto se vogliamo salire in quota.
Di norma, diciamo che la soglia da considerare quando andiamo in montagna con i cani è dai 1.500 in su, per cui assicuriamoci che il nostro pelosetto sia in forma se vogliamo raggiungere altitudini più elevate
Inoltre, saliamo sempre con calma, senza mai affrettare il passo e facciamo tanta attenzione se prendiamo cabinovie o funivie con il nostro cane, perché questi mezzi possono raggiungere altitudini elevate in poco tempo.
Ora, potrebbe venire spontanea una domanda, ovvero: perché alcuni cani vivono proprio ad altitudini così elevate? E altri amano alla follia la neve e non vedono l’ora di ruzzolare tra i prati innevati?
La risposta alla prima domanda è che ci sono dei cuoricini (o meglio cuoricioni perché la loro stazza è notevole 🙂) che sono nati in montagna, arrivano dai territori montuosi e hanno quindi caratteristiche fisiche per cui le alte vette sono il loro ambiente ideale.
La risposta alla seconda domanda l’abbiamo approfondita in un articolo tutto dedicato al legame speciale tra i cani e la neve, che trovi a questo link.
I cani da montagna
I cani da montagna sono esemplari di taglia grande e dotati di mantelli spessi e folti, adatti a proteggerli durante il periodo invernale, perché sappiamo tutti quanto la colonnina di mercurio possa scendere durante le stagioni fredde.
Inoltre, hanno le orecchie piccole, per evitare i congelamenti e spesso la mandibola è potente.
Prima di vedere quali sono i cani da montagna è bene fare una precisazione, per avere un ‘metro’ ufficiale: parliamo degli esemplari effettivamente definiti così dalla FCI (Fédération cynologique internationale), ma sappiamo che anche i Cani da Pastore sono dei cani che abitano i monti.
Pensiamo, ad esempio ai Pastori Maremmani o ai Pastori Abruzzesi che sono sicuramente cani da montagna, ma che la FCI ha, per l’appunto, inserito nel gruppo dei Cani da Pastore e Bovari.
I meticci e la montagna: amore a prima vista
C’è montagna e montagna: ci sono le vette che raggiungono altezze impressionanti e ci sono montagne più dolci. Ci sono altipiani pianeggianti e sentieri irti, e queste sono condizioni naturali che vanno sempre considerate quando andiamo in montagna con i cani.
Certo, come abbiamo visto alcune razze sono più adatte a una vita a pochi passi dal cielo, ma quando parliamo di cani in montagna non possiamo dimenticarci di includere loro, i meticci, con il loro carico di vitalità, la sconfinata voglia di scoprire nuove cose e l’istinto di stare con noi e accompagnarci nelle nostre avventure.
Ogni meticcio ha caratteristiche diverse, ma molti amano passeggiare nella natura e scoprire nuovi posti, annusare di tutto e di più e godersi il fresco nelle stagioni più calde.
Come succede per ogni razza, è importante comprendere quali sono le caratteristiche (fisiche e caratteriali) del nostro pelosetto e comportarci di conseguenza quando scegliamo di fare visita alla montagna, optando per percorsi che siano accessibili anche per loro.
Quanti km al giorno può fare un cane?
Il tempo di passeggiata giornaliera ideale di un cane è di due ore e mezza, suddiviso in più momenti della giornata.
È difficile stabilire un minimo e un massimo di chilometri che può fare un cane, perché molto dipende dalle sue caratteristiche fisiche, ma possiamo dire che, di media, è sconsigliato superare i 10 chilometri al giorno.
Quando andiamo in montagna con i cani, però, tempo e chilometri sono ‘concentrati’ e per di più in salita, quindi il consiglio è di calibrare con attenzione la durata e la lunghezza della passeggiata.
Inoltre, cerchiamo sempre di definire un itinerario sostenibile per noi e per i pelosetti, anche in base alla stagione in corso e allo stato di salute del cuoricino a quattro zampe.
La montagna deve essere un’esperienza piacevole da condividere con i nostri cuori a 4 zampe ricordando momenti speciali passati assieme, dunque è bene rispettare le esigenze di entrambi.
Come andare in montagna con il cane
Ecco alcuni consigli per andare alla conquista di prati e boschi in modo sicuro, indipendentemente dal pelosetto che sarà al nostro fianco.
È importante considerare che in Italia esistono degli ordinamenti e dei regolamenti della polizia veterinaria che devono essere rispettati per salvaguardare i cuoricini e le persone dal contrarre delle malattie, in particolare la Rabbia, la terribile patologia che abbiamo approfondito in questo articolo.
Si tratta, nel dettaglio:
- Del Regolamento di polizia veterinaria del 1954 (DPR dell’8/2/1954 n. 320 (qui il testo in Gazzetta Ufficiale) che, per contrastare la Rabbia impone ai sindaci dei comuni di stabilire l’obbligo di museruola quando i cani non sono al guinzaglio nelle strade, in luoghi aperti al pubblico, nei locali e nei mezzi pubblici di trasporto. L’ordinamento definisce anche quando i pelosetti possono non indossare la museruola o essere tenuti al guinzaglio (cani da guardia entro i limiti privati, cani da pastore e da caccia quando esercitano effettivamente questi ‘lavori’, cani delle forze armate quando sono a servizio).
- Dell’Ordinanza del Ministero della Salute del 6 agosto 2013 (qui il testo in Gazzetta Ufficiale), che specifica il comportamento da tenere in merito al guinzaglio, ovvero: “Utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a metri 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni”. L’ordinanza definisce anche che bisogna sempre portare con sé una museruola e impone di affidare il cane a persone che siano sempre in grado di gestirlo correttamente.
Leggi regionali e ordinamenti comunali possono comunque apportare modifiche a queste ordinanze e regolamenti.
Dove posso portare il cane senza guinzaglio?
La presenza di Ordinanze e Regolamenti può farci pensare di dover tenere il nostro cuoricino al guinzaglio per tutta la passeggiata in montagna, ma non è così.
Abbiamo visto che dobbiamo usare il guinzaglio, ed eventualmente la museruola, quando frequentiamo dei posti pubblici e delle aree urbane.
Ad esempio, un luogo pubblico in montagna dove è obbligatorio utilizzare il guinzaglio e la museruola è la cabinovia.
Quanto è la multa per il cane senza guinzaglio?
Riprendiamo un attimo l’Ordinanza di qualche riga sopra per cui vi è l’obbligo di “utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a metri 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni”.
Dunque, salvo queste aree dedicate dei comuni, salvo l’aperta campagna e i nostri adorati boschi, dobbiamo sempre tenere al guinzaglio i cuoricini pelosi, pena una multa che può essere molto salata.
In Italia ci sono norme locali molto varie su questo tema, ma possiamo definire un ventaglio che va dai 50 euro ai 300 euro.
Ben diverso è il discorso legato a eventuali danni ad altri animali o persone che il pelosetto può arrecare in montagna, come in ogni altro luogo. Anche in questo caso ci sarà una multa, ma la situazione può sfociare in ambito penale.
Se il danno interessa cose o animali altrui è ancora dovuto un risarcimento e non è reato penale, ma se ci sono danni a persone, allora si parla di lesioni personali colpose, con scenario più grave l’omicidio colposo, reati gravissimi e possono portare a una richiesta di risarcimento decisamente pesante.
Ricordiamo che questo è indipendente dal fatto che il cuoricino sia o meno tenuto al guinzaglio, perché il pet mate è sempre responsabile della sua condotta e per i danni causati dal suo cane, salvo che l’evento abbia avuto una causa cosiddetta ‘imprevedibile e inevitabile’.
Anche in questo caso, comunque, si tratta di affrontare cause ed eventualmente processi che possono richiedere tempo, energia e un importante dispendio di denaro.
Regole da rispettare nelle aree protette
Ricordiamoci quindi che, quando liberiamo il cane, dobbiamo sempre stare attenti, soprattutto se i sentieri sono affollati per evitare che scappi o arrechi danni ad altri animali o all’ambiente.
Ricordiamoci anche che le normative sono sempre in continua evoluzione e, per non sbagliare, prima di partire per la gita in montagna diamo un’occhiata ai regolamenti di eventuali parchi o siti che andremo a visitare.
Di base, nei parchi naturali non è consentito accedere con i pelosetti in quella che viene chiamata Area A, la riserva integrale, perché è lì che c’è la più alta concentrazione di fauna e flora, spesso protette.
Nell’Area B, la riserva generale orientata, nella C e nella D è invece previsto l’obbligo di guinzaglio.
Un ulteriore consiglio per essere certi di essere sulla ‘strada giusta’: nei punti di ritrovo, nei parcheggi da dove solitamente partono i sentieri e in aree di sosta ci sono quasi sempre dei cartelli che spiegano quale comportamento adottare con i pelosetti, quindi prendiamoci un paio di minuti e leggiamoli attentamente, così saremo sicuri di adottare il comportamento giusto quando percorreremo boschi e sentieri.
Cosa fare se il cane scappa in montagna?
Sappiamo che la montagna è ricca di stimoli per i pelosetti, dagli odori degli altri animali che possono attivare il loro istinto di ‘saperne di più’ agli irresistibili cespugli dove tuffarsi, sprezzanti del pericolo, fino agli incontri ravvicinati (speriamo non del terzo tipo 😅) con altri umani e altri pelosetti che si stanno godendo la loro passeggiata.
Del resto, il cane resta pur sempre un predatore, per cui la montagna è una sorta di paradiso olfattivo ricchissimo di stimoli che possono portarlo fuori rotta.
Naturalmente i pelosetti sanno cosa è meglio per loro in ogni momento, ma è pur vero che quel ‘qualcosa’ può avere le sembianze di una lepre che si sta facendo un giretto nel bosco…
Se il nostro cuoricino vuole inseguirla, allora dobbiamo correre ai ripari e attivare il richiamo.
Il richiamo può diventare più efficace a seconda di come lo pronunciamo, di come impostiamo il corpo, e di alcune modalità per rinforzarlo. È sempre buona norma abituare il cane al richiamo e affidarsi a un educatore professionista, soprattutto se il cane ha caratteristiche comportamentali particolari (tende a non ascoltare o a scappare).
E, aggiungiamo, questo diventa particolarmente importante nel caso dei cani in montagna, perché se vogliamo goderci le passeggiate ad alta quota con il nostro pelosetto, bisogna farlo in sicurezza per lui o lei, per gli altri, per noi stessi e per tutto ciò che vive tra i monti.
Ricordiamoci, inoltre, che premio o punizione devono avvenire nel momento immediatamente successivo a quando il cuoricino fa qualcosa di buono o meno buono.
Ecco perché, se il pelosetto scappa nel bosco, non serve a nulla riprenderlo appena torna.
In questo caso, se scappa e abbiamo il cuore in gola o siamo arrabbiati, contiamo fino a dieci, prendiamo un bel respiro e cerchiamo di tenere un comportamento affettuoso, perché il cane deve sempre sapere che quando torna da noi è un momento di gioia e di festa, a sottolineare che tornare da noi è la cosa giusta da fare.
Il viceversa è dannoso perché, se lo sgridiamo, la prossima volta che una lepre gli passerà davanti andrà a rincorrerla e, quando sentirà che lo chiamiamo farà finta di niente, perché saprà già che lo aspetta una strigliata, quindi… tanto vale proseguire con la famosa ‘caccia alla lepre nei boschi’, un’attività notoriamente amata dai cani di tutto il mondo.
Infine, se sappiamo che il cuoricino tende a scappare, è meglio usare una lunghina o perlomeno tenerla nello zaino tra le cose da portare con il cane in montagna.
Magari quel giorno il nostro cuoricino è particolarmente effervescente, allora possiamo tenerlo al guinzaglio anche mentre siamo in passeggiata. Certo, sarà meno divertente, ma è sempre bene mettere sul piatto della bilancia divertimento e sicurezza, per lui come per ogni creatura che abita i boschi.
Dove è vietato portare il cane in montagna?
Ci sono delle aree in Italia dove non è possibile passeggiare con i nostri pelosetti.
Questa scelta è stata fatta per proteggere la peculiarità dei territori e l’incolumità dei cani e degli animali selvatici come i lupi e gli orsi, ma anche stambecchi e marmotte.
Si tratta di alcuni siti come il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale del Gran Paradiso o il Parco Nazionale dello Stelvio, dove, in alcune aree, non è possibile passeggiare con i cani.
In questi luoghi ci sono comunque delle aree accessibili, per questo il consiglio, come visto, è di verificare sempre con attenzione dove è possibile andare con il cuoricino peloso prima di organizzare un’escursione in montagna.
Consigli per portare il cane in montagna in sicurezza
Riepiloghiamo quello che abbiamo visto finora con questi consigli per portare il cane in montagna in sicurezza:
- Controllare che il cuoricino sia al top della forma prima di organizzare la passeggiata;
- Scegliere un percorso accessibile e che sia calibrato in base alle caratteristiche fisiche del cane, in modo da non stancarlo o metterlo in difficoltà;
- Controllare con cura quali percorsi sono vietati e quali accessibili ai cani;
- Evitare altitudini molto elevate (dai 1.500 in su, soprattutto se il cane non è abituato);
- Liberare il cuoricino dal guinzaglio solo se sappiamo che risponde al richiamo, se invece ha un istinto particolarmente da ‘cacciatore’ piuttosto utilizziamo una lunghina;
- Seguire i sentieri indicati, mai andare fuori rotta, soprattutto se non si conosce il territorio!
- Utilizzare gli antiparassitari, come buona norma anche nella quotidianità urbana del cane.
Cosa portare nello zaino in montagna con il cane?
Ecco una lista delle cose da portare con noi quando andiamo in montagna con il cane:
- Acqua e cibo necessari per assicurare una passeggiata confortevole;
- Guinzaglio (eventualmente la lunghina) e la museruola e i sacchettini per raccogliere le deiezioni;
- Un kit di emergenza e almeno un telo o una copertina (con la montagna non si scherza, soprattutto se scegliamo percorsi impegnativi);
- Prodotti naturali antiparassitari per proteggerlo dagli insetti e dai parassiti molesti e un buon balsamo protettivo polpastrelli per le zampette;
In che stagione andare in montagna con il cane?
La montagna è un incanto in ogni periodo dell’anno, ma se andiamo con il nostro pelosetto è fondamentale assicurarsi che per lui sia la stagione giusta.
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- Primavera: ottima per tutti, perché le temperature sono miti durante il giorno. L’importante è fare attenzione alle escursioni termiche del mattino e della sera;
- Estate: da evitare le giornate più calde e fare estrema attenzione che i pelosetti non bevano da ruscelli ghiacciati quando sono accaldati e che abbiano sempre a disposizione la loro acqua, fondamentale come idratazione contro i colpi di calore;
- Autunno: ottima per tutti ma, come in primavera, attenzione agli sbalzi di temperatura e non perdere di vista il pelosetto che scorrazza libero.. è un attimo confonderlo con i meravigliosi colori del foliage stagionale 🤭;
- Inverno: in questo caso bisogna considerare attentamente le caratteristiche del cane, perché in montagna può fare molto, molto freddo. Se serve, assicurarsi di coprirlo con il cappottino.
Rispettiamo la montagna e le persone
Negli ultimi anni, la montagna è diventata una meta molto battuta anche da persone meno esperte e, troppe volte, purtroppo, leggiamo di eventi che non solo mettono a rischio la vita delle persone ma anche l’ecosistema della montagna stessa..
La montagna è di tutti, ed è indispensabile rispettarla, senza lasciare tracce del nostro passaggio ed evitando di raccogliere fiori, spostare rami o pietre, perché anche il più minuscolo dei sassolini ha un suo ruolo fondamentale all’interno dell’ecosistema montano.
Soprattutto in alta stagione, quando i sentieri sono affollati, dobbiamo quindi prestare attenzione ai comportamenti del nostro pelosetto e cercare di gestire al meglio l’incontro con le persone e gli altri ‘cani scalatori’.
In questo modo potremo vivere esperienze stupende, dove i cuoricini pelosi si divertiranno un mondo e ritroveranno il contatto con una natura incontaminata, libera e selvaggia.
Una frase attribuita al visionario poeta William Blake recita che “Quando uomini e montagna si incontrano grandi cose accadono”: facciamo sì che queste grandi cose siano esperienze magiche per noi e i nostri amici a quattro zampe, rispettando sempre l’incanto e la fragilità delle montagne che ci osservano oltre ogni tempo dall’alto.
Articolo redatto con la consulenza di Chiara Festelli, Educatrice Cinofila.